Ho sempre amato Venezia che dista un’ora e mezza in treno da casa mia. Spesso ci vado – da sola o in compagnia – per diletto, perchè amo la sua luce, la fresca ombra delle calli dove ripararsi d’estate, il dondolio dell’acqua, i dolci ricordi che non sono memorie perché vivono ancora. Nel 2003 ho realizzato una serie di maschere da indossare sul viso che hanno tutte la gondola a mo’ di corona. La tecnica è mista, pasta sintetica (il das) e materiali plastici vari, tutti di comprovato valore affettivo. Da quando sono Sherena, ho praticato regolarmente azioni d’arte estemporanee e non nella città lagunare, spesso insieme ad altri artisti-musicisti sulla stessa lunghezza d’onda. Non ho disdegnato situazioni più ufficiali quali quelle collaterali alle varie Biennali o l’installazione-performance “S_core” al Palazzo delle Prigioni, realizzata nel maggio 2010. Venezia in definitiva è per me — una magica dimensione del cuore sospeso tra cielo e acqua – nella quale mi piace riconoscermi anche se sono in giro per il mondo.