Laura Cristin




Santa Laura all’EXPO

Category : performance, in giro per il mondo ott 24th, 2015

Laura Cristin among alive memories on her name day 19th October in Rodi Garganico (2005) and at Expo in Milan (2015)

Laura Cristin among alive memories on her name day 19th October in Rodi Garganico (2005) and at Expo in Milan (2015)

Nel giorno del mio onomastico, il 19 ottobre scorso, a dieci anni esatti dal ritrovamento di un delfino 100% pura plastica spiaggiato a Rodi Garganico, ho visitato l’Expo di Milano. Farsi spazio tra la folla oceanica ammessa al sito per puro profitto e a dispetto della capienza massima ragionevole, è stata un’impresa. Ho tuttavia ammirato le architetture dei vari padiglioni e ancor più, il giorno seguente, la mostra “Arts&Foods” alla Triennale, dove ho rivisto la mucca “Carolina” della mia infanzia. La cosa più bella però è stata reincontrare chi avevo conosciuto in Puglia dieci anni fa e passare il mio tempo con persone – vecchie e nuove – che mi stanno a cuore.

Pilgrimage to London 2015

Category : performance, in giro per il mondo lug 10th, 2015

Legenda of the colour pictures (from up left): 1) London Biennale 2006 card, 2) velella velella fish, 3) with Dawn Redwood in London, 4) impromptu at Hillside Gardens in 2011, 5) at the Foundry in 2006, 6) performance at aardverx in 2011. In the sepia background images from a-live memories album of 1975: at Piccardilly Circus, at rock festival of Reading and on the boat to Douglas

Legenda of the colour pictures (from up left): 1) London Biennale 2006 card, 2) velella velella fish, 3) with Dawn Redwood in London, 4) impromptu at Hillside Gardens in 2011, 5) at the Foundry in 2006, 6) performance at aardverx in 2011. In the sepia background images from a-live memories album of 1975: at Piccardilly Circus, at rock festival of Reading and on the boat to Douglas


In gioventù, passavo le estati in Inghilterra come ragazza alla pari, chamber maid o cameriera al fish and chips, per perfezionare l’inglese. Frequentavo anche appositi corsi al City Lit di Londra e andavo ai festival pop-rock se capitava. Queste sortite nella mitica terra dei Beatles e della minigonna hanno segnato in qualche modo la mia emancipazione dai ristretti provincialismi dell’Italia negli anni 70. Erano – e sono ancora oggi – una boccata d’ossigeno. Anni dopo, oltrepassai la Manica per vacanza, con la famiglia, in camper, prole in tenera età compresa. Capitava talvolta, per tagliare i costi, di dormire rinchiusi nel nostro mezzo, in parcheggi sotterranei della capitale. Le frequentazioni British come performance artist e pittrice sono iniziate una decina di anni fa. Accanto alle partecipazioni istituzional/alternative quali quelle nella London Biennale (dal 2006), performance in luoghi mitici ora scomparsi come il Foundry, o non meno importanti improvvisazioni a Hillside Gardens (nel 2011), ogni volta che vado a Londra mi fermo da “aardverx”. Per ricaricarmi di un’arte buona e sincera. Dawn Redwood ha dato vita a questo spazio e invita amici/artisti sulla stessa lunghezza d’onda per occasioni speciali. Il motto è: – L’arte è un lavoro duro, ma qualcuno deve pur farlo! – . Questa volta, nel luglio del 2015, non so come sarà, a parte il desiderio di portare lassù un raggio di quella luce che viene dal bagliore del Mediterraneo, dopo le recenti esperienze di Sherena Velella. Il clou sarà la performance del 22 luglio ad aardverx, in occasione dell’annuale Bday di Dawn Redwood. Posso ipotizzare che sarà preceduta/preparata/seguita da una sorta di pellegrinaggio nei luoghi più significativi di quest’ultimo decennio in heART. Di sicuro tornerò a Ebury Street dove Mozart compose le prime sinfonie, me ne andrò per inedite impromptu nei giardini di Peter Pan o al Crystal Palace che ospitò una esposizione universale come quella dell’EXPO di Milano.

Aggiornamenti di giugno: piume, Tarocchi e cibo

Category : mostre, performance giu 20th, 2015

Dai miei appunti di viaggio:
– Con il 13 giugno, la consegna delle 60 piume in viaggio è stata completata per posta e le risposte sono state incredibili!
– I video della mia performance “Danse du Tarots en F” a Parigi, dopo la partecipazione al Magmart festival, sono ora visibili ai seguenti link: https://youtu.be/8qOFcx4uorw e https://youtu.be/AY1yzJ602UY
– Il nuovo progetto/mostra “Microstorie di cibo” di Artcafè a Milano ospita il mio contributo “Fiabe da gustare”, visibile anche a http://microbonet-artcafe.blogspot.it/2015/06/laura-cristin.html

60 piume in viaggio: 8 maggio – 13 giugno 2015

Category : performance, mailart mag 12th, 2015

Legenda (from bottom right): 1) feather 2/5 on card, 2) with Nenad Bogdanovič at Way Pavilion International, 9 May 2015, 3) Maurizio Follin at WPI, 4) Renato Sclaunich, 5) Gianni Noli, 5) Daniel and Christine Daligand, 6) M. Follin on his Way, Mariano Bellarosa and Tiziana Baracchi in the background, 7) plume is in the (h)air, 8) Gabriella Gallo, 9) with Emilio Morandi, 10) plume in trans(parent) envelope, 11) with Peter Küstermann, 12) with G. Noli embracing one of his work, 13) Tarotensign XII: (la) vie, painted by Laura Cristin 2014-2015, 14) still life with a goose and a dancer on my wonderlibrary, 26 May 2015, 15) 60 feathers at 8 May 2015

Legenda (from bottom right): 1) feather 2/5 on card, 2) with Nenad Bogdanovič at Way Pavilion International, 9 May 2015, 3) Maurizio Follin at WPI, 4) Renato Sclaunich, 5) Gianni Noli, 5) Daniel and Christine Daligand, 6) M. Follin on his Way, Mariano Bellarosa and Tiziana Baracchi at a distance, 7) plume in the (h)air, 8) Gabriella Gallo, 9) with Emilio Morandi, 10) plume in trans(parent) envelope, 11) with Peter Küstermann, 12) with G. Noli embracing one of his work, 13) Tarotensign XII: (la) vie, painted by Laura Cristin 2014-2015, 14) still life with a goose and a dancer on my wonderlibrary, 26 May 2015, 15) 60 feathers at 8 May 2015

Il giorno 8 maggio, ho improvvisamente collegato ai miei anni di vita 60 piume verde acquamarina regalatemi a Pasqua e provenienti da Tiger. Subito le ho timbrate tutte con il mio nome ed è iniziata motu proprio una performance. Il giorno seguente, ho distribuito gran parte delle penne-piume ad amici-artisti intervenuti al “Way Pavilion International” della Biennale di Venezia al Garage n. 3. È stata un’azione spontanea, semplice, pregnante nella sua leggerezza. Difficile da documentare, se non di cuore, nel/i sentimento/i che suscita di mano in volo. Le piume che mi sono rimaste – incorniciate in apposite cartoline, in buste trasparenti o in altri modi – continueranno a viaggiare per posta e a essere distribuite fino al 13 giugno, giorno del mio prossimo compleanno.
http://maurizio-follin-lavia.blogspot.it/2015/04/way-pavilion-international.html

Divagazioni sull’eclisse solare (1961-1999-2015)

Category : performance mar 20th, 2015

Eclipses at Lat 45°N, Long 13°E (clockwise from left): 1) "Box 1 Pre-vision" 11 August 1999, 2) detail (bottom) of "Box 1", 3) Sun on 20 March 2008 at "Duino Paradiso Equinox", 4) detail (top) of "Box 1", 5) stillframe from the performance "Sirena Bulgara" in Sofia on 19 June 2013 at WTAF

Eclipses at Lat 45°N, Long 13°E (clockwise from left): 1) “Box 1 Pre-vision” 11 August 1999, 2) detail (bottom) of “Box 1”, 3) Sun on 20 March 2008 at “Duino Paradiso Equinox”, 4) detail (top) of “Box 1”, 5) stillframe from the performance “Sirena Bulgara” in Sofia on 19 June 2013 at WTAF


A latitudine 45° Nord e longitudine 13° Est, ho finora avuto diverse possibilità di vedere il sole oscurato dalla luna. La prima volta avevo quasi 7 anni. Il 15 febbraio 1961, seduta sul sellino anteriore della sua bici, mia madre mi portò a far legna con lei, nel bosco di Farra, che distava una quindicina di chilometri da casa. Ricordo il freddo pungente sulle ginocchia (portavo i calzettoni), il piombare nell’oscurità in pieno giorno, il canto dei galli al successivo rischiararsi del cielo… Mi parve di essere nel Venerdì Santo, allorché Gesù Cristo fu crocifisso, circostanza che molti anni dopo, il 20 marzo 2008, in qualche modo rivissi nella performance “Duino Paradiso Equinox” con Dawn Redwood (link al video nel progetto “Luoghi”). L’eclissi dell’11 agosto 1999 fu pianificata in anticipo, così da essere vissuta “in artistic mode”. Passai le ore dell’oscuramento a dipingere dentro una cassa di legno che avevo preventivamente tinteggiato di nero all’esterno. L’intento era quello di ricreare l’interno della retina di un occhio, una camera oscura, proiettando/dipingendo immagini di primordiali forme di vita acquatica. Ne risultò “Box # 1, Pre-vision”. Mi capitò di sviluppare il concetto di questa installazione/scultura molti anni dopo, il 19 giugno 2013, in un momento della performance “Sirena Bulgara” a Sofia. Mi ero rannicchiata in un punto luminoso della Water Tower, incorniciata dall’oscurità oblunga della torre, come crisalide/pupilla che sta per diventare farfalla.
Quanto all’eclissi del 20 marzo 2015, nel primo giorno di primavera, posso rilevare che hanno luogo belle coincidenze astrologiche. Voglio viverle – da meteorosensibile quale sono – con queste righe.

Tarocchi con-sonanti e (in)finiti

Proprio in un giorno più che adatto – un martedì grasso vicinissimo al volgere nel nuovo anno cinese della capra – il progetto “Tarocchi” è on line. Lo trovate nella sezione “Lavori” di questo sito, corredato da un più esauriente (Intermezzo) pdf da scaricare. Il tema è appassionante e coinvolgente e tiene occupata – non solo me – da lungo tempo. Il viaggio è giunto a un punto cruciale. Dopo la via d’argento, si apre quella dell’oro, con ulteriori sviluppi ancora (più) liberi, (in)finiti e con-sonanti.

In Memory 2008-2015 al cyber Art Cafè

Category : mostre, performance gen 27th, 2015

L’immagine “Let’s Pray/Play” corredata da un breve testo sull’olocausto, partecipa all’iniziativa di microbonet “In Memory. Libere riflessioni in occasione della Giornata della Memoria” al Cyber Art Cafè di Milano.
Il 27 gennaio del 2008, insieme ad Amadea Fayne, mezzo soprano da Berlino e a Dario Della Rossa, pianista/compositore da Cosenza, ebbi l’opportunità di realizzare un’azione congiunta sul tema del Giorno della Memoria nella vecchia sinagoga di S. Daniele del Friuli.
Il giorno seguente andammo tutti a Venezia per un’impromptu performance vicino alle gondole di piazza S. Marco. Amadea cantò il Kol Nidre e AniMa amin, Dario suonò al toypiano musica per l’olocausto, io improvvisai una Sheren performance, in linea con l’art identity che mi è più congeniale. La vita e la morte sono intimamente collegate. In quell’occasione avevamo tutti ben presenti anche i 250 anni dalla nascita di Mozart e altri fatti rilevanti. Lo scorso 14 luglio potei sviluppare idee/azioni correlate al tema, nel cimitero Père Lachaise di Parigi, precisamente con “Danse du Tarot” intorno al sepolcro di Raymond Roussel. In certi momenti della performance – che vissi come un rispettoso ricordo e una preghiera danzata – ebbi quasi l’impressione di sentire/vedere materializzata l’anima dell’autore di “Locus solus”. Dopo i fatti del 7 gennaio 2015, anche George Wolinski riposerà per sempre là.

Non so cosa può fare l’arte, so soltanto che ricordare mi ha fatto sentire meglio.
http://microbonet-artcafe.blogspot.it/2015/01/laura-cristin.html

Tarots in Paris al Magmart video festival 2015

Category : mostre, performance dic 22nd, 2014

Due video della performance “Dance du Tarot en F” tenutasi presso il sepolcro di Raymond Roussel a Parigi il 14 luglio scorso, partecipano alla IX edizione di Magmart, il festival internazionale di videoarte di Napoli, curato da Enrico Tommaselli.
Si possono vedere fino a marzo 2015 ai seguenti link
http://www.magmart.it/showvideo.php?i=2167
http://www.magmart.it/showvideo.php?i=2168
I 30 video selezionati faranno parte della collezione del CAM, Contemporary Art Museum.
Gran parte della mia produzione video, strumento che uso per appunti – sonoro compreso – di viaggio e di performance, è custodita nel mio archivio e/o viene data di volta in volta “to whom it might concern”. Sin dagli inizi di tale pratica, nel 2005, ho contribuito con documentazioni delle mie art action alla prima edizione di Magmart e collaborato al webmagazine. Nel 2007 ho preso parte all’evento messicano di Eric Diego “07-07-07 para el dia del paraguas negro”. Mi piace Magmart perché è una manifestazione di video aperta alla piena libertà di sperimentare, anche con modesti mezzi, un efficace strumento espressivo.

Incontro con Ryosuke Cohen a Firenze

Category : performance, mailart set 28th, 2014

16 settembre 2014, Firenze: è stata un’occasione unica e meravigliosa per incontrare Ryosuke Cohen, la sua arte, nuovi amici al Circolo degli Artisti casa di Dante, in una full immersion con i capolavori del passato. Tutto, alla fine è risultato “perfetto”. La collaborazione, il desiderio di capire l’arte, il Giappone si sono dispiegati/risolti nella semplice umanità e partecipazione del momento.

clockwise from bottom left: 1) still frame from the video of the performance “Sherena Velella” in Ponza LT, 2)  Sherena Velella with Ponza harbour, 3) “Birth of Venus” by Botticelli at Uffizi, 4) Noriko Shimizu, Gianni Broi, Ryosuke Cohen, Laura Cristin outside Casa di Dante in Florence on September 16th, 5) Ryosuke at work, 6) detail of Tarots' ensign 2 “ear_th”, 2010, 7) performance at “Lo Stracquo”, September 14th, 2014, 8) silhouette portrait of Laura Cristin by Ryosuke Cohen, 2009

clockwise from bottom left: 1) still frame from the video of the performance “Sherena Velella” in Ponza LT, 2) Sherena Velella with Ponza harbour, 3) “Birth of Venus” by Botticelli at Uffizi, 4) Noriko Shimizu, Gianni Broi, Ryosuke Cohen, Laura Cristin outside Casa di Dante in Florence on September 16th, 5) Ryosuke at work, 6) detail of Tarots’ ensign 2 “ear_th”, 2010, 7) performance at “Lo Stracquo”, September 14th, 2014, 8) silhouette portrait of Laura Cristin by Ryosuke Cohen, 2009


Dal mio diario marittimo:
Martedì 16 settembre 2014, in tarda mattinata, vestita del mio abito di seta azzurro preferito, sono capitata a Firenze. Provenivo dall’isola di Ponza, dal centro di Mediterraneo, dove avevo realizzato la performance “Sherena Velella” al finissage di una mostra. Un non proprio agevole viaggio – in nave, autobus, treni in ritardo e per ultimo un taxi giallo — mi avevano infine condotto alla casa di Dante. Lì, insieme ai due miei pesanti bagagli ero stata prontamente e familiarmente accolta dalla presidente del circolo Graziella Marchini e dai partecipanti all’incontro. Attendevamo tutti Gianni Broi (il curatore) che arrivò poco dopo e Ryosuke con Noriko (sua moglie). La sala era/è bella, con i ritratti/ dipinti dei “macchiaioli” appesi alle pareti e tante riviste che lasciavano indovinare trascorsi interessanti. A tratti mi sentivo quasi intimidita dalla/e storia/e. Avevo già incontrato Ryosuke Cohen a Minden, in Germania nel 2009 e in quell’occasione mi aveva fatto il ritratto-silhouette (che ora campeggia nel mio studio) su uno dei suoi fogli brain cell per i quali è conosciuto nel mondo della mail art. Si tratta di collages di francobolli, adesivi, e altro che gli perviene dalla rete postale e che l’artista ri-compone per esprimere una sorta di essenza di ciò che sta succedendo nel mondo. Mentre eravamo tutti indaffarati/preoccupati di contattarlo, intorno a mezzogiorno, Ryosuke e la moglie si sono magicamente materializzati. Ryosuke era radioso, felice di essere lì. L’intervista che poco dopo è seguita non è sempre stata agevole per via della lingua e della complessità dei concetti. Ogni difficoltà si è dissolta tuttavia nella parte pratica. L’artista ha abbozzato il profilo dei presenti, uno per uno, su grandi fogli brain cell che aveva al seguito, mentre Noriko fotografava i soggetti per una migliore documentazione nel successivo completamento. Gianni era impegnato nel collage di una cornice intorno alla pergamena della cittadinanza onoraria che aveva preparato per Ryosuke, nonché nel ridimensionamento del poster in modo che potesse stare senza essere piegato nella cartella dei disegni. Oltre a colla e forbici, servirono alcune consultazioni per collocare un significativo frammento di arte postale di Gianni (un rettangolo verde con una talpina che si chiede “qual è la formula magica?”) incluso da Ryosuke in un brain cell inviato nel 1985 a una mostra di mail art degli Uffizi. Consigliai di incollare la talpina sul retro, al centro, dove poteva essere maggiormente valorizzata e viaggiare ancora in Giappone.
L’immagine della nascita di Venere del Botticelli, nell’atto di emergere dalle spume del Mediterraneo (Cipro) faceva capolino di tanto in tanto nella mia mente. Ma i capelli sonori che avevo usato nella performance di Ponza, e altri accessori per l’eventualità di un’azione d’arte vera e propria, rimasero nel bagaglio. Il fatto è che durante tutto l’incontro lo spirito della mail art aveva già preso forma/e nella sua dimensione più sincera. La cooperazione, il sentirsi allo stesso livello, il darsi da fare perché ciò che deve succedere, accada al meglio, al di là della visibilità e della promozione commerciale di se stessi… era quella la performance. L’arte più pura, forse è proprio di chi la fa con disinteresse e impegno, anche senza rendersene conto. “Esserci” era stata la performance che aveva potuto contare su numerose presenze del presente e del passato e che si concluse poco dopo, ciliegina sulla torta, con un gelato mangiato insieme e un caloroso goodbye!

Sherena Velella performance: ear_th 2

Category : mostre, performance, in giro per il mondo set 10th, 2014

Il 14 settembre 2014, a Ponza, presso il Museo Civico in via Roma, prendo parte al finissage della mostra “Lo Stracquo: l’arte che viene dal mare” con la performance “Sherena Velella”.

From bottom right, anticlockwise: 1) stranded chair used by Charlotte Menin for her installation “Conversazioni di fondo”, 2) Laura Cristin among her work “Sherena Velella” and “Optimist” by Kika Bohr, 3) Tarot ensign # 2, alias “ear_th” painted in 2010, 4) main nave of the collective exhibition “Lo Stracquo” at Museo civico of Ponza LT, 5) detail of my foot in religious mode while entering the chapel inside “The Temperance” by Niki de Saint Phalle at the Tarots Garden in Capalbio GR, August 2014. In the background: heARTs in Ponza's sky.

From bottom right, anticlockwise: 1) stranded chair used by Charlotte Menin for her installation “Conversazioni di fondo”, 2) Laura Cristin among her work “Sherena Velella” and “Optimist” by Kika Bohr, 3) Tarot ensign # 2, alias “ear_th” painted in 2010, 4) main nave of the collective exhibition “Lo Stracquo” at Museo civico of Ponza LT, 5) detail of my foot in religious mode while entering the chapel inside “The Temperance” by Niki de Saint Phalle at the Tarots Garden in Capalbio GR, August 2014. In the background: heARTs in Ponza’s sky.

Dopo aver indagato/lavorato sulla interiorità del feeling/filling con il quale ho riempito il busto tessile di “Sherena Velella” e averlo installato nella vela/onda di plastica blu ripescata dal mare insieme alle suggestioni delle velelle stracquate sulle spiagge di Ponza, è giunto il momento per una performance. L’occasione per interagire con l’intera mostra collettiva è il finissage de “Lo Stracquo”, V edizione di Ambientarte, domenica 14 settembre 2014 a Ponza. Il luogo esatto è il Museo Civico, alias “I Cameroni dei confinati” che si affaccia sul porto a fianco del Duomo e se ne sta sopra una grande cisterna sotterranea dell’acquedotto romano. Sarà il pretesto per far ritornare il mare, vero artefice delle opere, seppur in forma metaforica e per il tempo della performance, tra le opere esposte. Gli strumenti principali saranno un bastone della pioggia, lo stendardo dell’Arcano 2 dei Tarocchi che ho chiamato “ear_th” (e che esorta/invita ad ascoltare con gli occhi del cuore, come in terra, così in acqua), un leggero velo bianco in polietilene per la schiuma delle onde ecc. Insieme alle suggestioni delle opere, ai movimenti del mio corpo e alla musica di Dario Della Rossa. Arrivando nell’isola che se ne sta al centro del Mediterraneo (Long 12°E) dal profondo nordest nel quale vivo (Lat 45°N) e dove lo stesso mare si spinge più a Nord, segni e presenze che hanno colpito il cuore di molti, prenderanno non così effimere forme.

La mostra “Lo Stracquo” è promossa da Azienda Speciale per l’Economia del Mare, Comuni di Ponza e di Gaeta, Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea di Gaeta. Organizzazione a cura delle associazioni Cala Felci e Novecento